Testimonianza dai volontari della Misericordia
Testimonianza dai volontari della Misericordia Dal settimanale LA VITA di PISTOIA - "TOSCANA OGGI" PAGINA 3 (in uscita) - Articolo di Dario Cafiero
In occasione del funerale di Papa Francesco, anche i nostri volontari della Misericordia di Pistoia sono partiti per Roma per prestare servizio e assistenza ai tanti pellegrini giunti da tutto il mondo.
Tra loro, Lorenzo che ha raccontato l’intensità di quei giorni: il silenzio carico di emozione in Piazza San Pietro, i sorrisi dei giovani, l’incontro con le persone, la fatica e la speranza. Un’esperienza di fede, servizio e umanità che ci rende orgogliosi del cuore grande dei nostri volontari.
"Il servizio dei volontari della Misericordia"
In occasione del funerale di papa Francesco, Roma si è trasformata in un crocevia di emozioni, fede e solidarietà.
Tra i tanti volontari accorsi da ogni parte d’Italia, anche quelli della Misericordia di Pistoia.
Lorenzo Calistri, uno dei volontari pistoiesi in servizio nella capitale, ha seguito in servizio attivo la cerimonia.
«Siamo di ritorno da un’esperienza unica – ci racconta Lorenzo Calistri –. Grazie alla Misericordia di Pistoia siamo partiti in 8 volontari fin dalle prime ore dopo la morte di Papa Francesco per recarci in Piazza San Pietro e dare assistenza ai numerosi fedeli che si sono ritrovati a Roma.
Un’esperienza unica che potremmo definire proprio nel segno di Francesco, un Francesco pellegrino rappresentato da centinaia di migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo, un Francesco che tante volte ha invitato all’ascolto, soprattutto di se stessi.»
«A Roma sono accorse – per partecipare alla cerimonia funebre di papa Francesco – tantissime persone che si sono sommate alle migliaia di ragazzi e ragazze che si trovavano nella Capitale per il giubileo degli adolescenti, accompagnati da sacerdoti e catechisti – prosegue Calistri –.
Abbiamo incontrato i ragazzi della nostra diocesi di Pistoia che, grazie agli animatori, ai sacerdoti e seminaristi presenti, hanno potuto vivere un’esperienza unica, fatta di momenti di preghiera e di confronto, che ha avuto il suo culmine domenica in piazza San Pietro.
Un fiume gioioso in movimento. E allora ecco il sogno di Francesco: camminare uniti con Speranza.
Grazie a questa esperienza ho potuto respirare quella speranza, quell’attesa, quella voglia di cambiamento ripartendo dai giovani, sapendo ascoltare i giovani, sapendo cogliere i loro sguardi, i loro sorrisi, i loro momenti “no”.
Abbiamo a disposizione un terreno fertile dove poter coltivare quel frutto di speranza unico.»
«La nostra presenza a Roma – continua Calistri – ci ha permesso di soccorrere materialmente molte persone, ma oltre a questo abbiamo avuto la possibilità di confrontarci.
E sono momenti che ognuno di noi si porterà sempre dietro.
Potrei raccontare mille aneddoti: dal primo momento in cui siamo arrivati a San Pietro ed abbiamo soccorso un bambino che era da molte ore sotto il sole in attesa di vedere le spoglie del Santo Padre, e in contemporanea un gruppo di amici di Pistoia che anche loro in fila si sbracciavano per salutarci; un festoso gruppo di messicani; una famiglia spagnola che ha saputo ironizzare sul fatto che i loro figli si fossero sentiti male entrambi.
Potremmo definirle situazioni normali in un contesto che rende tutto speciale.»
Giorni di un’intensità lavorativa, e soprattutto emotiva, altissima.
«Io porto a casa il silenzio, quel silenzio assordante di Piazza San Pietro stracolma di persone ma che sapeva anche stare in silenzio a sottolineare momenti unici – conclude nel suo racconto Calistri –.
Mi porto a casa gli applausi per Papa Francesco quando è entrato con la bara sul sagrato, quando con la Papa mobile è uscito dal Vaticano, quando durante l’omelia ai giovani il cardinale veniva interrotto dagli applausi dei ragazzi.
Abbiamo la speranza, dobbiamo avere la speranza. Adesso tocca a noi camminare per diventare veri pellegrini di speranza.»
Dario Cafiero