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Terremoto centro Italia, sono rientrati alcuni volontari della Misericordia

Protezione civile 26 AGO 2016


TVL - PISTOIA "TG60" clicca sull'icona per vedere il filmato


 

NAZIONE PISTOIA - venerdì  26/08/2016

articolo dI 

Michela Monti

E' PARTITO ALLE 6 DEL MATTINO INSIEME AGLI ALTRI VOLONTARI E HA GUIDATO I MEZZI I primi volontari: «Scene terribili» stampa l'estratto del Giornale 

STANCHI e provati dalle forti emozioni, dalla disperazione che quei luoghi ti lasciano nel cuore dopo una devastazione come quella avvenuta nel centro Italia. Attimi brevi rispetto alla tragedia ma sufficienti a soccorrere i primi superstiti, dare conforto a chi ha perso la casa ma soprattutto gli affetti più cari. Ha fatto rientro nel tardo pomeriggio di ieri il primo equipaggio della Misericordia di Pistoia partito alle 6 del mattino di quel maledetto mercoledì, a distanza di tre ore dalla scossa di terremoto che ha praticamente cancellato interi paesi tra le Marche e il Lazio. Alessandra Biagini, Caterina Pelagalli, Emiliano Biagini, Rosina Maraviglia, Anna Ferrari e Luca Pullerà non hanno mai dormito da quando sono arrivati in quel campo di Sant' Angelo, a 5 chilometri da Amatrice, dove non esisteva più nulla se non i volti disperati di chi solo qualche giorno fa in quel posto ci viveva. Racconti strazianti di un'accoglienza che stentava a partire a causa delle strade interrotte.

C'è bisogno di un briciolo di normalità, di trenta secondi di banalità». E poi gli occhi di una bambina che solo poche ore prima aveva perso la madre e il fratellino di 11 anni. Un ricordo indelebile per tutti, insieme a quelle due salme recuperate e portate in garage rimediati. Corpi distesi in fila ad aspettare il riconoscimento da parte di parenti, vicini o lontani. «Quella bimba di appena 9 annistringeva la mano del padre e piangeva - ricorda Caterina ancora commossa - Per distrarla le ho chiesto se voleva una merendina al cioccolato. Lei mi ha risposta che in quel momento voleva solo la sua mamma, una mamma che ormai ha perso per sempre. Cosa dire davanti a tutto questo? Niente. Puoi solo darti da fare».

«NON è descrivibile - dicono i volontari - Bisogna viverlo. Siamo stati i primi in quella zona a montare le tende per dare accoglienza alla gente del paese. Eravamo una ventina di volontari da Pistoia, Empoli e Montelupo e gestivamo sulle 150 persone. Chiedevano coperte, conforto, tranquillità, un posto in cui stendersi e dormire».

Ma non solo questo, il colloquio, lo sguardo amico, la spalla su cui piangere o ancora la «normalità» di due battute scherzose. Era anche quello di cui la gente aveva bisogno in quelle ore e i volontariquesto lo sanno bene.

«Ci hanno insegnato che non servono solo i supporti materiali in queste occasioni - parla con le lacrime agli occhi Luca Pullerà


Michela Monti

 

 

 

NAZIONE PISTOIA - venerdì  26/08/2016

 articolo di Davide Costa e Andrea Nannini


In duecento con ottanta mezzi Ecco chi sono gli angeli pistoiesi «Grande sforzo per aiutare» RECORD I DONAZIONI Di SANGUE stampa l'estratto del Giornale

 

 

 

 

 

 

 

 

NON STA FACENDO mancare il suo apporto nemmeno in occasione del terremoto che ha sconvolto l'Italia centrale il mondo delle associazioni pistoiesi. Volontari della Croce Verde di Pistoia, Misericordia di Gello, Croce d'Oro di Ponte Buggianese, Croce d'Oro di Montale e Soccorso Pubblico di Montecatini sono stati allertati fin dalle prime ore di mercoledì e si sono messi in moto alla volta del centro di aammassamento di Rieti insieme al resto della Colonna mobile della Regione Toscana, accompagnati anche dall'assessore regionale alla Protezione Civile Federica Fratoni. Camion carichi di brandine, tende, cucine da campo, ambulanze, torri faro: ottanta mezzi e duecento volontari provenienti da tutta la Toscana radunati nel piazzale dell'azienda municipalizzata di Rieti che hanno trascorso la notte in attesa di sapere le destinazioni dove montare i campi: Musicchio e Cornillo Nuovo.

Dalla Croce Verde di Pistoia sono partiti Chiara Girasoli, Alberto Zoppi, Stefania Cesarini e Lorenza Ghiselli; da Montale Vincenzo Corrente, Gabriele Cappellini, Nunzio Guarro, Francesco Currà e Antonio Ciardi. E ancora si sono mossi da Ponte Buggianese Alessandro Suzzi, Silvia Menicucci e Alessandro Pilati, da Montecatini Nicolò Venuti e dalla Misericordia di Gello Massimiliano Buracchi e Matteo Urati e Chiara Pellegrini. Per quanto riguarda le specializzazioni, i volontari di Montale hanno raggiunto il Lazio in ambulanza e si occupano del soccorso sanitario, la Misericordia di Gello gestisce la cucina da campo mentre tutti gli altri sono stati impegnati prima nel montaggio e poi nella gestione dei campi.

Arrivate anche una tenda del 118 di Pistoia e una della Misericordia di Empoli

NELLA NOTTE tra mercoledì e giovedì è arrivata a Rieti anche la componente sanitaria della Colonna mobile, composta da ambulanze e fuoristrada di Anpas, Misericordie e Croce Rossa Italiana, un medico e due infermieri, una tenda del 118 di Pistoia e una della Misericordia di Empoli.

LA PROTEZIONE civile ha chiesto infatti alla sanità toscana di organizzare sul luogo del terremoto un presidio sanitario che avrà la funzione di posto medico avanzato-punto di primo soccorso all'interno del campo della Protezione civile della Regione Toscana.

IL PRESIDIO sanitario avrà la funzione di assistere gli stessi operatori della Protezione civile e anche dare assistenza alle persone che verranno accolte nel campo. Intanto la risposta dei donatori toscani all'appello a donare il sangue per i feriti del terremoto è stata davvero eccezionale. Ieri le donazioni sono state 642, oggi quasi il doppio,1.173. A quanti si sono fatti avanti per donare il sangue va il ringraziamento del presidente Enrico Rossi e dell'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. Ora è necessario però incanalare questa grande disponibilità e generosità in una corretta programmazione, per garantire questo supporto anche nelle prossime settimane. Va ricordato che il sangue ha una scadenza di 42 giorni, poi non è più utilizzabile.
 

articolo di Davide Costa e Andrea Nannini

 

 

 

TIRRENO PRATO PISTOIA MONTECATINI - venerdì 26/08/2016  articolo di Valentina Vettori 
Sei volontari della Misericordia raccontano il loro viaggio per prestare aiuto ai terremotati nella zona di S.Angelo «Abbiamo pianto insieme a loro» stampa l'estratto del Giornale

«Abbiamo visto uscire da una tenda un uomo con la figlia. Poteva avere otto, nove anni. Ci siamo avvicinati a loro e abbiamo chiesto alla bambina se volesse una merendina al cioccolato e un succo di frutta. La bimba ci ha guardati e si è messa a piangere. Voglio solo la mamma, ha detto. La sua mamma però è morta durante il terremoto, insieme al fratellino della piccola». Hanno ancora quelle tragiche immagini negli occhi i sei volontari della Misericordia di Pistoia che, nella mattinata di mercoledì, sono partiti con due mezzi di soccorso, alla volta del campo allestito nel cuore di Sant'Angelo. Una piccola frazione del comune di Amatrice, in provincia di Rieti. Uno dei territori più colpiti dal sisma che ha coinvolto Lazio, Umbria e Marche nella notte tra martedì e mercoledì scorso. Le loro parole sono rotte dall'emozione e i volti inumiditi dalle lacrime. Sono volontari con anni di esperienza alle spalle Alessandra Biagini, Anna Ferrari, Luca Pullerà, Rosina Maraviglia, Caterina Pelagalli ed Emiliano Biagini (nella foto di gruppo, qui accanto). Alcuni di loro, nel 2009, prestarono servizio a L'Aquila dopo il sisma. Ma a uno scenario del genere, forse, non si è mai del tutto pronti. Con loro, altri volontari della Misericordia di Empoli, per un totale di quindici persone, che hanno prestato soccorso a 150 sfollati. In maggioranza anziani e famiglie con bambini, ospitati all'interno del campo mobile che la Misericordia, con quattro grandi tende e cinquanta posti letto, ha allestito a San'Angelo. Un tour de force che li ha visti impegnati quasi 48 ore consecutive in sostegno di quelle persone, dando loro da mangiare e coperte.

«La notte in quel campo c'erano otto gradi - spiega Emiliano». E hanno visto l'orrore e il dolore da vicino. «Quasi uno scenario di guerra» raccontano. «Persone disperate che hanno perso tutto. Casa, familiari, amici».

«Quando siamo arrivati nel campo - racconta Caterina c'erano una sessantina di persone. Poi siamo partiti con l'ambulanza per andare a recuperare una salma. Una donna estratta dalle macerie della sua abitazione, che abbiamo portato nel luogo dove avvengono i riconoscimenti da parte dei familiari. Uno strazio. Una scena che non dimenticherò mai».

Ci sono volute oltre quattro ore per tornare al campo - le fa eco Alessandra - Le strade strette erano praticamente impercorribili. E quando siamo rientrati nel campo gli sfollati erano arrivati a 150».

«A quel punto abbiamo cominciato a smistare le persone - prosegue nel racconto Anna Abbiamo riunito i nuclei familiari, e per i 50 posti letto abbiamo dato la precedenza ad anziani, bambini e malati». Anche tre cagnolini che avevano perso i padroni hanno trovato accoglienza nel campo della Misericordia. «Ho cercato del cibo per loro e li ho tenuti vicini a me» dice Rosina. Ieri, prima di ripartire per Pistoia, i sei volontari hanno riempito le due ambulanze di generi alimentari e, paesino dopo paesino, hanno consegnato tutto quello che avevano alle persone trovate lungo il percorso. Un anziano era nel suo giardino. Di fronte a lui, la sua casa inagibile. «Gli abbiamo dato da mangiare spiega Caterina - Lui ci ha guardati e si messo a piangere. Ho perso tutto, ha detto. Io ho pianto insieme a lui». «Prima di tutto la misericordia e l'umanità- conclude Luca. Stare vicino a quelle persone, ascoltarle e confortarle. Anche solo un minuto può essere utile per alleviare un poco il loro dolore. Per farli sentire meno soli. Per farli sentire ancora vivi»

articolo di Valentina Vettori 

 



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