La Misericordia di Pistoia sarà presente all'AutoExpo del 3-4 febbraio 2018, presso Pistoia Fiere - Cattedrale ex Breda
La Misericordia di Pistoia sarà presente all'AutoExpo 2018, l'evento dedicato al mondo dei mezzi da trasporto che si terrà nei padiglioni di Pistoia Fiere, posti in viale Sandro Pertini, il 3 ed il 4 febbraio. Una presenza che trova la propria giustificazione nel fatto che gli organizzatori della manifestazione puntano particolarmente a proporre ai visitatori la storia delle comunicazioni e dei mezzi da trasporto riferita al nostro territorio. In questa ottica la Misericordia ha svolto un ruolo rilevante nella evoluzione dei veicoli destinati al soccorso e a quelli destinati ai servizi funebri e quelli di polizia mortuaria.
Alcuni dei mezzi storici saranno esposti in occasione dell'AutoExpo 2018 (3/4 febbraio, Pistoia Fiere, v.le Sandro Pertini). SCARICA IL PIEGHEVOLE
Curatore dell'evento per conto della Misericordia il sig. Riccardo Marchini.
STORIA DELL'AMBULANZA: IL RUOLO DELLA MISERICORDIA E DEI CARROZZIERI PISTOIESI
I carri e le volantine esposte all'interno del Cimitero sono la testimonianza di quanto la nostra Arciconfraternita abbia tenuto in considerazione l'evoluzione del trasporto di coloro che necessitino di un soccorso rapido, confortevole e sicuro. L’industria pistoiese specializzata nell'allestimento di questi mezzi di trasporto e la Misericordia, a partire della metà dell'ottocento si sono reciprocamente scambiate esperienze e competenze per rispondere al dettato della studiosa di scienze infermieristiche Florence Nightingale che scrisse: ”...un trasporto soddisfacente di ammalati e feriti e' il primo requisito per salvare loro la vita."
La scorsa edizione della esposizione, organizzata dalla scuderia automobilistica Pistoia Corse, ospitò, sul numero speciale edito per l'occasione dalla rivista MET, un contributo di Andrea Ottanelli attraverso il quale si approfondiva il ruolo di Pistoia nella vicenda della nascita nei primi anni del novecento della industria italiana dell'automobile. Nel 1905 si costituiva a Genova la "San Giorgio, Società anonima per la costruzione di automobili terrestri e marittimi" e Pistoia fu scelta quale sede di uno stabilimento dove si sarebbero realizzati telaio e carrozzeria di auto motorizzate con propulsori della inglese Napier. Una scelta dovuta al fatto che l'economia della città era caratterizzata dalla consistente presenza di aziende che si dedicavano alla costruzione di carri e carrozze. Un vero e proprio comprensorio in erano maturate esperienze e competenze professionali tali che la "San Giorgio" individuò come patner per la costruzione di auto la Ditta di Aiace Trinci al quale venna affidata la direzione del reparto carrozzeria.
Una storia, quella dei Trinci, che si dipana a partire da 1834, quando Enrico avviò una attività di carrozziere nel cuore della città e i contatti con l'Arciconfraternita della Misericordia, le cui origini sembrano risalire al 1499, sono testimoniati dalla targhetta apposta sul carro ambulanza leggero destinato al trasporto di un malato, assistito fino a quattro confratelli, compreso il vetturino.
Il carro è caratterizzato da soluzioni tecniche mirate per rendere rapido, sicuro e confortevole il trasporto di persone, bisognose di cure ugenti, verso un ospedale. Di particolare interesse il fatto che la barella è assicurata al telaio del carro con un meccanismo basculante che consente la posizione orizzontale del paziente indipendentemente dalla pendenza della strada percorsa. Il veicolo è esposto sotto il loggiato del Cimitero dell'Arciconfraternita insieme ad altre testimonianze della evoluzione dell'ambulanza e dei servizi funebri tra i quali alcuni veicoli, sia a traino animale, che umano, realizzati anche da altre aziende pistoiese oltre a quella di Enrico Trinci come la Ditta di Pierluigi Palandri. E' evidente che la necessità di risolvere la problematica legata al trasporto di persone in condizioni fisiche precarie o di cadaveri è stata centrale nella organizzazione anche della Misericordia nata alla fine del '400. La prima risposta a questa necessità è stato il trasporto a braccia su barelle o portantine, limitando il raggio di azione al centro urbano della nostra città definito dalla terza cerchia muraria. E' alla meta del XV° sec. che entra in scena il concetto di ambulanza, termine derivante dal latino ambulare, quando Isabella di Spagna istituisce per i propri eserciti destinati alla conquista del mondo, delle formazioni sanitarie mobili chiamate ambulancias. Tale concetto nasce e si evolve in parallelo con la storia della sanità militare ed è di guerra in guerra che si affinano le tecniche di trasporto, ricovero e cura sui campi di battaglia: nel seicento le milizie francesi possono contare su un sistema di primo soccorso dotato di barelle amano e carri trainati da animali per trasportare i feriti nelle immediate retrovie dove si suturavano ferite, si effettuavano amputazioni e si tamponavano emorragie con la legatura dei vasi artesiosi. E' Napoleone Bonaparte a dare una spinta decisiva verso il moderno concetto di ambulanza attraverso l'opera di Dominique Jean Larrey (1766-1842), chirurgo capo della Grande Armée francese. E' suo il progetto, nel 1792, della "ambulanza volante" che fu il primo mezzo su ruote concepito per essere finalizzato al trasporto di feriti, con accorgimenti come un efficace sistema ammortizzante e con un particolare riguardo alle migliori condizioni igieniche da assicurare durante il trasporto. Gli eserciti napoleonici furono dati di "ambulanze volanti" a due e a quattro ruote. I chirurghi a loro volta erano dotati di carri leggeri trainati da cavalli per raggiungere zone del campo di battaglia inaccessibili per i carri ambulanza.
E' da questo momento che l’evoluzione della ambulanza segue il percorso tracciato dalle tecniche di soccorso dei feriti in battaglia e dal dettato di uno delle maggiori studiose di questa materia, Florence Nightingale (Firenze 1823 - Londra 1910) che scrisse: "...un trasporto soddisfacente di ammalati e feriti e' il primo requisito per salvare loro la vita." Questo breve e stringato excursus storico per arrivare alle testimonianza di quelle che possiamo ritenere le prime ambulanze ed ai primi mezzi per le onoranze funebri che entrarone a fare parte delle dotazioni della Arciconfraternita della Misericordia di Pistoia che sono esposte, come già accennato, nel Cimitero della Misericordia di Pistoia e parte delle quali andranno a comporre uno spazio dedicato ai "Carri, carrozze & carrozzieri pistoiesi" nell'ambito dell'AutoExpo 2018, affiancando altri veicoli realizzati dai produttori pistoiesi nell'ottocento, tra i quali, gli organizzatori sperano di portare a Pistoia per il primo fine settimana di febbraio il triciclo automobile a vapore realizzato dalla azienda di Enrico Trinci nel 1879. Il veicolo, restaurato dall'ingegnere piemontese Davide Lorenzone, appartenuto alla famiglia del sacerdote Lorenzo Milani per essere utilizzato come trattore, sia per trainare una carrozza "Duc de Dame" specificatamente realizzata per essere destinata al trasporto di persone, sia per movimentare i carri agricoli della tenuta "La Gigliola" di Montespertoli nel Chianti di proprietà dei Milani. Questo veicolo rappresenta un dato importante che testimonia il ruolo dell'industria pistoiese nella evoluzione dei mezzi di trasporto. La storia dei mezzi di trasporto in dotazione dell'Arciconfraternita della Misericordia necessiterebbe di ulteriori approfondimenti, così come quello delle carrozzerie pistoiesi che si sono affermate nella realizzazione delle moderne autoambulanze e delle autovetture destinate alle onoranze funebri. Speriamo di poterlo fare in occasione della uscita dei prossimi numeri della nostra rivista. Intanto invitiamo tutti i confratelli a visitare l'AutoExpo 2018 dove l'Arciconfraternita sarà presente i propri volontari e con stand destinati ad illustrare ai visitatori gli scopi e i valori della nostra istituzione
Carrozza Funebre per signori
La morte si, ma i funerali no: mai stati uguali per tutti. I signori di prima, ad esempio, usavano una carrozza, come quella che è presente nel nostro museo presso il cimitero della Misericordia, della fine dell'Ottocento. E' stata rimessa in sesto con l'aiuto di vecchi barrocciai di Pistoia. Si tratat di una carrozza nera per un cavallo, ruote piccole davanti e grandi dietro, dei rulli sul piano dell'abitacolo per immetervi la bara,velluti neri con fregi in giallo, crocifisso sul tetto, ganci per attacarvi le corone di fiori.
Barella da neve anni 1930/1940
Le barelle sono state utilizzate sin dall'antichità, in cui i veicoli di soccorso erano ostacolati dalle avverse condizioni del terreno. La forma più semplice consiste di un telo su cui si adagiava il paziente e di due lunghe aste che venivano afferrate dai barellieri, in certi casi spesso più di due. Nel caso il trasporto con questa semplice barella doveva venir effettuato da soli due soccorritori, essi potevano utilizzare delle cinghie che distribuivano lo sforzo non solo sulle braccia ma anche sulla schiena. I riferimenti storici individuano anche una barella da neve, simile a questa restaurata che permise ai nostri confratelli di poter intervenire sulla neve, dato che nell'anno 1939, una tormenta di neve permase per tante settimane nelle nostra provincia.
La barella utilizzata fu realizzata artigianalmente utilizzando il modello da ambulanza grazie all'ingegno di un Confratello della Misericordia di Prato (Mazzoni Pietro per la cronaca).
L'ostinazione di giungere in tutti i posti per rispondere alle diverse chiamate è sempre stata innata nelle nostre Misericordie e i nostri confratelli si sono sempre adoperati per risolvere nel modo migliore le situazioni e i mezzi di trasporto.