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Attivita' Istituzionali 17 DIC 2016

La Cittadella della Misericordia, cuore pulsante della solidarietà pistoiese

da REPORTPISTOIA  quotidiano online di Alberto Vivarelli

nella foto: da sinistra, Roberto Fratoni, Sergio Fedi e Riccardo Fantacci

Da sinistra, Roberto Fratoni, Sergio Fedi e Riccardo FantacciPISTOIA – La Misericordia di Pistoia garantisce le visite specialistiche gratuite alle famiglie in gravi difficoltà economiche. La procedura è semplicissima e gestita dai medici di famiglia.

E' uno dei fiori all'occhiello dell'Arciconfraternita pistoiese, uno dei tanti servizi dei quali è stato illustrato lo stato dell'arte nel corso del tradizionale incontro di fine anno con i giornalisti.

Il servizio viene incontro soprattutto a quelle persone che si trovano nella cosiddetta fascia grigia e che non hanno diritto alle prestazioni gratuite del servizio sanitario pubblico ma nel contempo hanno perduto i requisiti Isee. Prestazioni che valgono in particolar modo per coloro che hanno perso il lavoro ma che non hanno ancora maturato diritto alle esenzioni a causa dell'Isee dell'anno precedente. Senza lavoro, e senza soldi per curarsi. Per far fronte a queste esigenze, la Misericordia di Pistoia e la Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia, hanno costituito un fondo di 80mila euro – equamente diviso – per garantire le visite specialistiche nella struttura della Cittadella, alla Vergine.

Le modalità sono semplici. Il medico di famiglia, quando ha di fronte una situazione di difficoltà oggettiva, può scaricare il modulo dal sito della Misericordia, lo riempie indicando, tra le altre cose, il tipo di visita specialistica, e lo consegna al paziente al quale è sufficiente presentarsi all'accettazione della Misericordia per ottenere la visita. Gratuitamente.

“Il fondo Solidarietà&Salute – ha spiegato il dottor Sergio Fedi, presidente della Misericordia - per noi è molto importante ed ha avuto un riscontro positivo, anche se vorremmo fosse più utilizzato. Inoltre, per alcune fasce di cittadini, abbiamo adeguato le tariffe in modo che il costo delle prestazioni private sia, in alcuni casi, anche inferiore al costo del ticket della struttura pubblica. Per esempio per le analisi del sangue”.

Al oggi, il fondo è stato utilizzato al 60%, garantendo circa 6mila prestazioni e quando sarà esaurito, verrà rinnovato automaticamente.

“Purtroppo – spiega Roberto Fratoni, segretario generale dell'Arciconfraternita – il servizio non è ancora conosciuto, nonostante la presenza di famiglie che si sono trovate, all'improvviso, in difficoltà. Noi auspichiamo una collaborazione maggiore anche da parte dei medici perché la gestione da parte loro, è veramente semplicissima”.

Spesso si pensa alla Misericordia delle ambulanze e dei servizi di trasporto, dei servizi sanitari. dimenticando l'altra parte fondamentale dell'attività: la solidarietà.

In questi anni l'Arciconfraternita ha costruito una rete di protezione assolutamente primaria ha sottolineato Fedi, che ha nel sistema di microcredito, nella prevenzione dell'usura e nello spaccio della solidarietà i punti di riferimento fondamentali.

Il fondo per il microcredito è nato nel 2009 grazie ad un accordo con la Cassa di risparmio di Pistoia e il sistema del credito cooperativo. Ha erogato crediti complessivi per 3 milioni di euro.

“Quest'anno abbiamo concesso 330mila euro – spiega Fratoni - , con una calo del 35% rispetto allo scorso anno. Un dato che preoccupa, soprattutto perché l'andamento è simile a quello dei contribuiti per la prevenzione dell'usura: quest'anno abbiamo erogato 35mila euro, il 40% in meno del 2015. La situazione è talmente grave che molti hanno rinunciato a chiedere il nostro aiuto: non sono più in grado nemmeno di pagare le rate pari al 50% di ciò che hanno ottenuto. Poi dobbiamo anche considerare che le banche sono sempre più attente all'erogazione del credito”.

Una crisi economica che non accenna ad allentare la morsa, come confermano i dati dello spaccio della solidarietà: nel 2016, la Misericordia ha distribuito 15mila chilogrammi di generi alimentari, impegno mantenuto in virtù di un accordo con la grande distribuzione cittadina.

Una solidarietà a tutto campo, estesa anche ai “nuovi” cittadini, i migranti.

“Da sempre poniamo attenzione al tema dell'accoglienza – ricorda Riccardo Fantacci, direttore dei servizi infermi e ambulanze -. Noi ospitiamo direttamente sei ragazzi ed altri trenta, provenienti da altre strutture del territorio, fanno volontariato. E' un segnale di integrazione molto bello e devo dire che i cittadini apprezzano questa scelta”.

Centrale rimane anche il servizio infermi che si appoggia a 472 volontari. Il servizio dispone di 50 automezzi, 24 sono autovetture per servizi speciali. Nei primi 11 mesi dell'anno sono stati effettuati 4.815 servizi di emergenza, 45.833 trasporti ordinari, 28.432 trasporti sociali. Per quanto riguarda l'assistenza domiciliare agli anziani, i pazienti assistiti sono stati 1.227, le ore di servizio al domicilio dei pazienti sono state 49.972, 35.868 le prestazioni infermieristiche a domicilio.

Infine la Cittadella, che si va via via completando dei servizi.

“Contiamo –annuncia il presidente Fedi – di consegnare gli ultimi alloggi entro la fine del prossimo gennaio. Si tratta per lo più di persone anziane. Per loro, infatti, abbiamo progettato tutti i servizi a supporto dell'autonomia personale, che stanno andando pian piano a regime”.

La parafarmacia è già attiva da aprile, ad agosto è entrata in funzione la fisioterapia, mentre la mensa sarà attivata dal prossimo gennaio. L'ampliamento del poliambulatorio sarà messo in funzione non appena arriveranno le autorizzazioni.

“A gennaio – dice Fedi – faremo un incontro con tutti gli abitanti del quartiere, ci presenteremo e spiegheremo loro tutto ciò che che possiamo offrire, compresa la possibilità di fare volontariato, partecipare alle attività ricreative del circolo, usufruire del nostro centro estivo al mare, partecipare alle attività di socializzazione”.

Insomma, una Cittadella che diventa sempre più comunità di donne e uomini nel segno della solidarietà.

 



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