sede storica
Sito Misericordia di Pistoia

Misericordia
di Pistoia


Scarica l'app ufficiale della Misericordia di PistoiaScarica l'app ufficiale della Misericordia di Pistoia

 
POLIAMBULATORIO DELLA MISERICORDIA - PRENOTA LE VISITE E GLI ESAMI DIAGNOSTICI ON-LINE

..........PRENOTA SUBITO - CLICCA QUI...................VAI AL SITO DEL POLIAMBULATORIO - CLICCA QUI ........

Una giornata qualunque in mezzo ai volontari

Attivita' e Servizi 23 GIU 2019

Foto Image comunicazione&even

di Guendalina Ferri 

PISTOIA – L’ambulanza esce dal parcheggio della Misericordia e s’immerge nel traffico denso della Vergine quando è giorno di mercato.

Ci vuole un po’ ad arrivare a destinazione, dalle parti dello stadio. L’intervento però è ordinario, non un’emergenza: c’è un signore che ogni mattina, intorno alle dieci, deve essere spostato dal letto alla sedia a rotelle. E così di nuovo la sera, dalla sedia a rotelle al letto.

Mentre l’ambulanza si avvicina allo stadio, procedendo a rilento dalle parti di piazza d’Armi, Gianmarco e Franca fanno il punto della situazione: com’è andato il turno del giorno prima, quali altri interventi ci sono in programma per oggi. Dietro siede Koulibaly (nella foto a sinistra), che dopo un paio di anni di volontariato adesso sta facendo il servizio civile alla Misericordia.

Gianmarco è reduce da una notte in servizio. E i volontari sanno bene che ci sono notti e notti: quelle in cui puoi stare a giocare a biliardino con gli altri e a riposarti, e quelle in cui devi partire per due, tre interventi di seguito.

Ieri notte la squadra di Gianmarco è partita cinque volte: “Non c’è stato molto tempo per riposarsi”.

“E adesso quindi cosa ci fai qui?”.

Spiega che è dipendente della Misericordia e che da dipendente stanotte ha fatto il turno. Stamattina invece, con svariate ore di veglia alle spalle, è qui come volontario.

Quello che si percepisce, nella sede della Misericordia alla Vergine, è che il senso del dovere spesso non è solo questo. Chiaro, molti sono volontari e quindi già il loro essere lì è qualcosa di più. Ma è anche una presenza che spesso si prolunga oltre gli orari stabiliti: si rimane in sede per stare con gli altri, per dare una mano quando c’è bisogno. Anche perché la Misericordia dispone di un’ambulanza “bravo”, con defibrillatore a bordo: c’è bisogno di personale di livello avanzato che possa coprire il turno 24 ore su 24. E si rimane anche oltre le settimane stabilite: come nel caso di Athena, Giada, Samuele, Sara, Federico e Rosanna, studenti dell’istituto Einaudi che alla Misericordia stanno finendo di svolgere il periodo di alternanza scuola-lavoro. “Ma alcuni di noi si sono già iscritti per continuare a stare qui come volontari, anche quando l’esperienza sarà finita” spiega Athena.

L’ambulanza arriva davanti al palazzo, si ferma. Gianmarco, Franca e Koulibaly sanno già dove andare. Il signore che deve essere spostato li sta aspettando, mentre la moglie segue i movimenti dei volontari con un po’ di apprensione: lo sollevano dal letto, lo lasciano scivolare fino alla sedia a rotelle, lo sistemano.

“Ho sempre paura che cada – dice la signora. – Per ora non è mai successo, anche perché spesso a spostarlo ci sono ragazzi giovani, che sanno tenerlo. Però nel dubbio non guardo mai”.

“Gli interventi sono tanti, circa centosessanta al giorno. A darsi il turno, nell’arco di 24 ore, ci sono di solito un centinaio di volontari” spiega Riccardo Fantacci (nella foto a destra), direttore dei servizi. Le telefonate sono gestite in sede da alcuni volontari più anziani, tra cui Marcello e Franco: dopodiché si stabiliscono gli interventi del giorno dopo e i vari promemoria – un ragazzino da portare a scuola alle otto, un signore anziano da assistere alle nove, una signora che deve fare terapia alle dieci – sono lasciati vicino alla porta, in modo che i volontari possano consultarli prima di partire con l’ambulanza.

“Ci sono anche tanti tempi morti, in attività come questa” racconta Gianmarco mentre, dopo aver salutato i due signori, lui e gli altri due volontari scendono le scale del palazzo. Soprattutto la sera e la notte, quando gli interventi programmati finiscono e si resta in sede in attesa di eventuali emergenze. Nelle stanze della Misericordia, nel tempo, sono stati allestiti diversi spazi dedicati allo svago: dalla sala da pranzo – ma nell’edificio di fronte all’interno del villaggio della Vergine c’è una vera e propria mensa – dove la sera si mangia qualcosa insieme, alla stanza della tv, a quella dove sono stati portati un biliardino e un tavolo da ping pong. Un modo non solo per riempire i tempi vuoti, ma anche per rompere le distanze e fare squadra. E così, quando Gianmarco, Franca e Koulibaly tornano alla base, attaccati alle manopole del biliardino trovano insieme volontari storici, ragazzi in alternanza scuola-lavoro e il direttore dei servizi.

Ci si diverte, si aspetta il prossimo turno. E quando qualcuno ha bisogno di aiuto si è subito pronti a partire. Anche se l’emergenza è minima come quella di un signore che, sceso al villaggio della Misericordia dal ponte dell’Arca per andare a fare una visita medica, rimane fermo a metà della discesa con l’auto che non riparte: un gruppo di volontari corre a spingere la macchina fino al parcheggio degli studi medici. Perché quando si ha voglia di aiutare gli altri, il senso del dovere non è mai solo questo.

 



VENERABILE ARCICONFRATERNITA MISERICORDIA DI PISTOIA VIA DEL CAN BIANCO 35, 51100 PISTOIA TEL. 0573/5050 - CODICE FISCALE 00106890478 Privacy e Cookie